Dove mi sono persa - ep.2

Posted by MES giovedì 15 maggio 2014 alle 19:37 No comments

Capita che Biondo non sia proprio su di morale, complice un bagno a tradimento (ho le prove) e una passeggiata troppo intensa. In cinque minuti sono passati nell'ordine: due bambini sul monopattino, un tizio su una bici di quelle pieghevoli (ruote grandi = poca rabbia; ruote piccole = Hulk), una cagna in calore, un maremmano di taglia gigante e un cretino con lo stereo a palla incastrato tra l'orecchio e la spalla destri. O sinistri, non mi ricordo.

Ma lo stereo sulla spalla non aveva finito di vivere negli anni '80?
Comunque.

Quando sono passata in via Pollenzo, conscia di essermi persa dopo soli dieci minuti di passeggiata e di aver quindi superato qualsiasi record in attivo, ho visto l'insegna della Libreria Il Gatto Immaginario e sono entrata di slancio.
Dentro, libri per bambini di ogni genere, forma e colore, due spazi attrezzati e una lista di corsi e laboratori. E Flavia, che mi sorride. Nell'ora successiva, mentre Biondo cadeva in coma profondo dietro il bancone, Flavia mi racconta tante cose: ha la libreria da quattro anni e sembra piacerle parecchio, l'ha messa apposta in Borgo San Paolo perché sa che qui c'è un forte senso di comunità e mi parla dei peruviani, del Gabrio, del mercato di Via Di Nanni. Sono cose di cui ho già sentito parlare ed è giunta l'ora che mi informi.
Il Gabrio è il posto che mi affascina di più tra tutti: non ho mai frequentato un Centro Sociale e magari è arrivato il momento. Intanto devo risolvere il dilemma di una scuola media (la scritta "Pezzani" è ormai solo un'ombra) con striscioni e manifesti sulla facciata. Presto detto: il Gabrio non è sempre stato lì, si è spostato dopo che il Comune ha rilevato la presenza di amianto nella vecchia sede di via Revello e ha chiesto lo sgombero per mettere l'edificio in sicurezza. Chi dice che è normale, chi invece che lo fanno apposta per metterli in difficoltà. Non lo so, ma ultimamente ho sentito di nuovo qualcuno dire che i centri sociali andrebbero chiusi. Credo c'entri il fatto che ho appena deciso di frequentarne uno. Speriamo bene, perché ci fanno belle cose. Tipo questo. O il mercato dei prodotti a km 0, che sto cercando già da un po'.


Appena fuori dalla Libreria, un cartellone recita: MASHUP, con un cervello che si deatomizza sullo sfondo. Questa manifestazione sembra fatta apposta per me. Facendo i miei compiti, però, ho capito che il Digital Festival, come hanno deciso di chiamarlo in un momento di creatività sfrontata, non riguarda solo Torino ma un po' tutta Italia. Gli eventi si fanno in posti fighi come il Talent Garden, che ho scoperto essere anche discretamente vicino a casa. Lo hanno aperto da un anno e già fanno belle cose: penso che andrò a dare un'occhiata il 23.
Ho anche trovato un articolo serio di gente che va in un posto perché decide di andarci. Poiché il posto in questione è Borgo San Paolo e io me ne sto già innamorando, eccolo qua.

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