
In realtà a quanto pare i suoi scopi sono due: oltre a scrivere (bene), il tipo compone, canta e suona nel suo trio Nadàr Solo, tutto composto da torinesi come lui.
Niente più? Non esattamente. Si diletta a promuovere i suoi libri, nello specifico proprio Denti guasti, con dei reading in cui coinvolge artisti del calibro di Pierpaolo Capovilla de Il Teatro degli Orrori e Daniele Celona, altro cantautore torinese. D'altra parte la collaborazione con Capovilla ha prodotto anche un brano, Il Vento, divenuto primo singolo dell'abum Diversamente, come?, uscito nel 2013.


Capovilla dice bene quando, nella prefazione al libro (pure la prefazione: si vede che sono amici del cuore), parla di quest'ultimo come di una sceneggiatura per un film: scene fulminee, personaggi in continuo movimento, stile conciso alla Benni (punti ovunque, qualche virgola, niente parentesi per non interrompere) mischiato all'intransigenza di un trentenne. La televisione con le sue ipocrisie e la violenza nera degli immigrati ai margini della società si fondono attraverso i due protagonisti, che sopravvivono nel caos generale di famiglie a pezzi e criminalità sperando, non si capisce bene sulla base di cosa, in un futuro migliore.
Insomma, non stiamo parlando di portatori sani di allegria. Ve ne potete fare un'idea anche ascoltando i Nadàr Solo, senza sbattervi a leggere i racconti: rock italiano interessante principalmente per i testi, anch'essi abbastanza cupi. Dopo una sessione di un paio d'ore di Nadàr vi sorprenderete a cercare le sigle dei cartoni animati per ritrovare la fiducia nell'Umanità, ma ne varrà comunque la pena.
Ve lo dice una che ascolta Pollon a ripetizione.
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