
Ma lo stereo sulla spalla non aveva finito di vivere negli anni '80?
Comunque.
Quando sono passata in via Pollenzo, conscia di essermi persa dopo soli dieci minuti di passeggiata e di aver quindi superato qualsiasi record in attivo, ho visto l'insegna della Libreria Il Gatto Immaginario e sono entrata di slancio.
Dentro, libri per bambini di ogni genere, forma e colore, due spazi attrezzati e una lista di corsi e laboratori. E Flavia, che mi sorride. Nell'ora successiva, mentre Biondo cadeva in coma profondo dietro il bancone, Flavia mi racconta tante cose: ha la libreria da quattro anni e sembra piacerle parecchio, l'ha messa apposta in Borgo San Paolo perché sa che qui c'è un forte senso di comunità e mi parla dei peruviani, del Gabrio, del mercato di Via Di Nanni. Sono cose di cui ho già sentito parlare ed è giunta l'ora che mi informi.

Appena fuori dalla Libreria, un cartellone recita: MASHUP, con un cervello che si deatomizza sullo sfondo. Questa manifestazione sembra fatta apposta per me. Facendo i miei compiti, però, ho capito che il Digital Festival, come hanno deciso di chiamarlo in un momento di creatività sfrontata, non riguarda solo Torino ma un po' tutta Italia. Gli eventi si fanno in posti fighi come il Talent Garden, che ho scoperto essere anche discretamente vicino a casa. Lo hanno aperto da un anno e già fanno belle cose: penso che andrò a dare un'occhiata il 23.
Ho anche trovato un articolo serio di gente che va in un posto perché decide di andarci. Poiché il posto in questione è Borgo San Paolo e io me ne sto già innamorando, eccolo qua.
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